11 marzo 2012

NO. 6 - Afterwords - vol 5

  [Novel] NO. 6 - Afterwords 

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Volume 5 (bunko)

  La serie No. 6 che avete tra le mani ha finalmente raggiunto il suo quinto volume. Ricordo ancora, nel primo volume, di essermi lamentata per il vizio di trasformare le postfazioni in scuse, dicendo 'Quanro vorrei non doverne più scrivere!'. Ma riflettendoci con calma mi sono resa conto che non gradivo non erano le postfazioni; ero io stessa – il fatto che tirassi fuori scuse, che avessi il vizio di giustificarmi per qualunque un motivo – ecco cosa non mi piaceva. Dunque, fondamentalmente, non ho fatto altro che usare le postfazioni per sfogare le mie frustrazioni. Devo confessare, questa non è affatto la radice del problema. E ne ho abbastanza, davvero.
  Ultimamente mi capita di pensare che gente come me – abile nell'arte dell'auto-conservazione, gente codarda ma allo stesso tempo ambiziosa – non è degna di scrivere una storia come No. 6. Credo di averne accennato in precedenza, ma lavorare su No. 6 è stato qualcosa fuori dall'ordinario. Per me, il nucleo del mio lavoro è sempre stato l'essere umano. Quello che desideravo era scrivere e conoscere il più possibile sulle persone, nient'altro che le persone. L'unico mezzo che avessi a disposizione per aiutarmi a comprenderle era appunto scrivere di loro. Desideravo conoscere queste ragazze e ragazzi, uomini e donne. Volevo sapere che tipo di persone fossero. Quella è stata l'energia che ha spinto la me stessa di allora a cominciare a scrivere, e quella stessa è la ragione per cui continuo a farlo tuttora.
  Tuttavia, quando ho cominciato a scrivere la storia di No. 6, il mio obbiettivo era conoscerne il mondo piuttosto che le persone, alla ricerca di una storia che mi aiutasse ad affrontare il mondo in cui io stessa vivo. È stata la prima volta che mi accadeva un'esperienza simile. Ecco perché, in un primo momento, non sono stata tanto interessata alla vera forma di Shion o Nezumi – cosa pensavano, amavano o odiavano mentre andavano avanti a vivere. La Città Santa era la protagonista di questa storia, e i ragazzi solo personaggi margine. Ma non è passato molto tempo prima che questi arroganti pensieri finissero in pezzi. È impossibile rappresentare un mondo trascurandone le sue genti, la gente sarà sempre connessa al mondo in cui vive. Anzi, è la gente ciò che compone il mondo. Il mondo è creato da persone, che lo rendono meraviglioso, che lo rendono corrotto, che lo distruggono o gli danno nuova vita.
  Prima di rendermene conto, ero lì a seguire disperatamente Shion e Nezumi, incantata dal mondo che creavano, dai cambiamenti che subivano, il fato che li attendeva. Ed anche se ci è voluto diverso tempo, ho finalmente compreso che l'unico modo per rappresentare e mostrare il mondo in ci vivevano, era seguire loro, osservarli, comprenderli e scrivere la loro storia. Era un'ardua sfida. Mi sento come una mantide religiosa che esibisce le sue piccole zampe verso un'enorme carro. Non possiedo quella determinazione o quel coraggio di affrontare di petto il mondo o me stessa. Questo è stato ciò che mi ha permesso di realizzare lo scrivere questa storia. E quando l'ho compreso, ho cominciato a sentire il peso delle parole di Nezumi o degli sguardi di Shion, dolorosamente. Arrivata a quel punto, cosa avrei potuto fare? Vorrei poter gettar via tutto... Oh cielo, ora invece di inventare scuse, sto cercando di attirare l'attenzione. Hmm, non va bene. Ma cercherò di resistere ancora un po'. Se non mi impegnassi per uscirne con le mie forze, per cosa avrei scritto a fare questa storia fino ad ora? E così via, bla bla bla.
  Ringrazio tutti voi per il supporto che mi date e per sopportare pazientemente le mie ardue sfide e deboli scuse: Signor Harada Hiroshi dal dipartimento pubblicazione dei Bunko; signor Yamashiro Hideyuki dal dipartimento di libri per ragazzi. E i miei più sentiti ringraziamenti a te, lettore, che hai trovato il tempo per leggere quest'opera.


Estate 2009
Asano Atsuko.


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